Il gusto è il senso che ci permette di riconoscere il contenuto dei cibi e quindi di distinguere i cibi ricchi di nutrienti da quelli potenzialmente dannosi determinando le nostre scelte alimentari con possibili implicazioni anche per lo stato di salute. Il neonato come l’adulto è capace di percepire amaro, dolce, salato, acido, e umami. Infatti già durante il periodo embrionale, all’inizio del terzo trimestre, si formano le papille gustative, le strutture presenti sulla lingua all’interno delle quali si trovano le cellule recettoriali gustative responsabili della percezione dei diversi gusti. Studi hanno rivelato che il feto è in grado di percepire il sapore del liquido amniotico, ricco di nutrienti come il glucosio, nonche’ di regolarne la sua ingestione aumentandola o diminuendola in base al sapore dolce o amaro dello stesso liquido. Alla nascita il sistema gustativo risulta completamente sviluppato e funzionalmente maturo ed i neonati manifestano delle preferenze specifiche quale quella per il dolce e umami. Lo studio delle espressioni facciali dei neonati in risposta a diversi stimoli gustativi ha dimostrato che rispondono con una espressione di tranquillità e soddisfazione ad una soluzione di zucchero dal gusto dolce, mentre con una espressione accigliata e di repulsione ad una soluzione dal gusto amaro. Durante lo svezzamento, passando da un’alimentazione mono-componente e dolce (il latte) ad una più varia, caratterizzata anche dalla presenza di cibi amari, il neonato inizia a sperimentare per la prima volta e impara a conoscere i diversi gusti dei cibi. Per queste ragioni lo svezzamento è considerato un passaggio fondamentale nel determinare le preferenze alimentari del bambino, in grado pero’ di influenzare e determinare le sue scelte e le sue abitudini alimentari anche da adulto. Pertanto non è quindi sufficiente assicurare il corretto apporto di nutrienti al bambino, ma bisognerebbe anche prendere in considerazione cosa gli piace e cosa non gli piace gettando le basi per lo sviluppo di corrette e sane abitudini alimentari dell’adulto di domani.
A cura di Paolo Gasparini