STORIA, EVOLUZIONE E GENOMA (Cosa è stato programmato a mangiare l'essere umano?)

Milioni di anni hanno plasmato il genoma umano grazie alla presenza di fattori selettivi quali batteri, virus, parassiti, e l’alimentazione.
L’essere umano è nato “raccoglitore-cacciatore” cioe’ raccoglieva frutta, bacche, tuberi e radici, uova e, con i pochi e rudimentali mezzi dell’epoca, riusciva a catturare qualche preda (in genere piccoli animali). La sua alimentazione era quindi scarsamente calorica ed associata ad una notevole attività fisica prevalentemente finalizzata agli spostamenti quotidiani con sforzi continui, ma carichi non eccessivi.
Circa 10-15.000 anni fa è avvenuta la domesticazione prima degli animali e poi dell’agricoltura con bruschi cambiamenti degli stili di vita inclusa l’alimentazione. Da nomadi siamo diventati stanziali formando le prime comunità. La disponibilità di cibo è aumentata notevolmente, soprattutto carboidrati, grazie all’agricoltura, ma anche proteine e grassi grazie all’allevamento ed alla pastorizia. In quest’epoca sono nate anche due tra le più comuni intolleranze alimentari: quella al glutine, una delle principali componenti dei cereali (detta anche celiachia che colpisce una persona su 100) e quella al latte vaccino che colpisce 1/10 ed e’ dovuta o a un deficit di un enzima (lattasi) o a proteine presenti nel latte e nei suoi derivati (burro, formaggi, etc.).
Per vari millenni non tutti hanno comunque avuto accesso a quantità rilevanti di cibo e le carestie hanno continuato a caratterizzare la storia dell’umanità. Ciononostante, la vita media è continuamente cresciuta (in Italia si e’ passati dai 43 anni di inizio ‘900, agli attuali 80). Questo incredibile incremento di longevità è dovuto principalmente alle migliorate condizioni igieniche generali, ai progressi della medicina (vaccini, antibiotici, etc.) ed almeno in parte all’alimentazione. Ultimamente, l’eccessiva disponibilità di cibo è diventata una fattore di rischio per malattie quali l’obesità, il diabete e la sindrome dismetabolica
Il nostro genoma ha avuto il tempo di adattarsi a questi rapidi cambiamenti nella disponibilita’ di cibo? Probabilmente no. Cosa possiamo fare? Studi recenti indicherebbero come la così detta “Paleo Dieta”, cioè la dieta degli uomini primitivi ipocalorica ricca in frutta e verdura ed associata ad una notevole attività fisica, potrebbe in qualche maniera rappresentare ancora oggi il migliore regime alimentare considerata la struttura del nostro genoma, pervenuto a noi in gran parte immutato da millenni. Se questa è la situazione, esiste la possibilita’ di leggere il nostro genoma e definire un’alimentazione ed uno stile di vita che meglio si adattino alle caratteristiche di ognuno di noi? La risposta è positiva. La Nutrigenetica e la Nutrigenomica hanno come scopo proprio quello di identificare i fattori e regimi alimentari rispettivamente più idonei per la nostra macchina metabolica così come è stata geneticamente determinata.

a cura di Paolo Gasparini