Articolo di Giacomo Mojoli pubblicato su due riviste giapponesi nei numeri di Febbraio 2015.
Si tratta di “TSUBAB NO OHKOKU” (Regno delle Ali), la prima rivista a bordo pubblicata dalla compagnia aerea in Giappone, e “SOTOKOTO”, la prima rivista dedicata all’ecologia in Giappone, che ha lanciato varie idee ormai ben diffuse in Giappone (per es. Slow Food, Slow Life, Lohas).
L’articolo riguarda la cantina Cantele e un’esperienza pugliese dello stesso Mojoli.
“Ogni volta che provo ad immaginare un luogo dell’Italia dove mi piacerebbe passare il resto della mia vita, la mia fantasia corre, quasi sempre, verso il Sud e, in particolare, alla punta estrema della regione Puglia, quel meraviglioso lembo di terra circoscritto dal mare denominato Salento. Ci sono andato decine di volte in Puglia, spinto dal mio lavoro, ma anche attratto dal piacere di essere accolto con spontanea gentilezza da gente abituata all’accoglienza, disponibile ad incontrare persone e idee nuove, provenienti da ogni parte del mondo.
Qui, con degli amici, dei giornalisti, alcuni cuochi, degli studiosi ed esperti di cultura enogastronomica, da ormai 16 anni organizzo, nella prima settimana d’agosto, un evento di grande successo come il Mercatino del Gusto di Maglie, a pochi chilometri da Lecce. Per cinque giorni, turisti e tutti coloro che amano unire il buon gusto alla cultura, s’incontrano nelle strade e nelle piazze di questa suggestiva cittadina per conoscere e apprezzare le eccellenze artistiche, alimentari ed enologiche pugliesi. Laboratori del gusto, presentazioni di libri, musica dal vivo e proiezioni cinematografiche, insieme a degustazioni di vino, a cene ospitate nei cortili delle Ville storiche, sono le proposte che ogni anno animano allegramente il Mercatino del Gusto, un’originale manifestazione per promuovere e valorizzare il sistema Puglia.
E’ proprio per merito di questo speciale appuntamento che conobbi uno dei più brillanti e dinamici produttori di vino del Salento, il giovane Paolo Cantele, divenuto negli anni una sorta d’ambasciatore in giro per il modo dei vitigni storici e autoctoni presenti in Puglia.
Appassionato di musica rock, profondo e laico conoscitore della buona cucina d’ogni parte del pianeta, curioso e disponibile alla sperimentazione, Paolo, insieme al fratello Gianni e ai due cugini, Luisa e Umberto, conduce con modernità e spirito innovativo la sua bella Cantina realizzata dal padre Augusto e dallo zio Domenico. Il vino che io preferisco della produzione di questa azienda è il Negroamaro Teresa Manara, così chiamato nell’ affettuoso ricordo della nonna. Realizzato in 40 mila bottiglie, viene affinato per 12 mesi in barriques di rovere francese per ottenere così un vino elegante, un fuoriclasse del Sud, figlio orgoglioso della sua terra, dal colore rosso rubino intenso, quasi brillante. Al palato risulta essere importante nella sua finissima struttura, ma non prepotente e, ancor meno, muscoloso ed esageratamente alcolico.
Al naso è speziato, con note di macchia mediterranea, sfumature di terra bagnata, mentre in bocca è succoso, in equilibrio perfetto tra acidità e sensazione piacevole di frutto vivo. A me garba molto berlo dopo aver immerso per 10 minuti la bottiglia in acqua un poco più che fresca: è una goduria assicurata. Ottimo con la selvaggina, sarebbe perfetto con una singolare bistecca di Tankaku.”
Giacomo MOJOLI