Jenny veniva dalla Svizzera. Ma nel suo sangue scorreva il Mediterraneo.
I suoi nonni erano partiti nel secondo dopoguerra in cerca di miglior fortuna dall'estremità più a sud della Puglia: Santa Maria di Leuca.
Tra i tanti racconti della sua terra d'origine ce n'era uno che la colpiva sempre come la prima volta che l'aveva ascoltato.
Suo nonno glielo aveva raccontato almeno un centinaio di volte. Come tutto il suo repertorio del resto.
<< Quando arrivi nei pressi dell'insenatura del Ciolo, vicino al promontorio di Punta Melisio, trattieni il fiato e spera che sia la giornata giusta >>, le diceva sgranando gli occhi, neanche le stesse confidando il luogo segreto di un tesoro nascosto.
<< Se la fortuna ti assiste e i venti sono favorevoli, lì, vedrai l'Adriatico che incontra lo Ionio. Due mari dai colori differenti, separati e allo stesso tempo legati da una riga perfetta. Quello è il giorno in cui puoi esprimere il desiderio di un incontro e, se giunta in riva al mare, metterai in tasca una goccia di un mare e una goccia dell'altro, quell'incontro avverrà e le gocce spariranno!>>, profetava con la serietà di chi stesse dettando un testamento.
Jenny, che ascoltava quei racconti a bocca aperta, era diventata una donna solare e piena di vita. Ma i suoi geni mediterranei non le lasciavano scampo. Attratta com'era dal fascino delle leggende, appena giunta in Salento, la prima cosa che fece fu mettere in tasca due gocce d'acqua salata. Due gocce identiche, eppure appartenenti a due mari diversi.
<< Se potessi chiedere l'impossibile chiederei di rivedere proprio te... >>, sospirò al ricordo del caro nonno defunto.
Un'improvvisa folata di vento le arrivò alle spalle e le sembrò sussurrarle all'orecchio << cucù! >>, proprio come nonno Santino usava intrattenela da piccola e la salutava da ragazza.
Lei sorrise, volse gli occhi al cielo. Si toccò la tasca e non trovò più le gocce.
<<Ciao nonno Santino. Alla prossima volta! >>, lo salutò inviando un bacio al vento con l'altra mano.