Una “spremuta di idee” così l’illustratrice Valentina D’Andrea ha voluto racchiudere il concetto di ciò che volevamo proporre durante il II° OPEN DAY, a Tenuta Moreno il 22-23 Gennaio.
Incontro dove le parole “Innovazione, inclusione, intuizione, ingegno, identità, impegno, immaginazione, storie, progetti, passione, sapienza, condivisione, tradizioni, occasioni, ricerca, bellezza, gastronomia, formazione, sostenibilità, attrazione, dinamismo, competenze, semplicità, tramandare, entusiasmo, capacità, organizzazione e accoglienza” per una volta non sono state parole vuote ma sostanza, in una due giorni dove le parole hanno preso vita e dato colore alle idee.
Per innovare abbiamo intuito che bisognava includere, partendo dalla nostra identità. Ci abbiamo messo dell’impegno, immaginando di raccontare progetti e lo abbiamo fatto con passione ed un po’ di sapienza, condividendo tradizioni e dando occasioni. Abbiamo fatto ricerca e scelto storie vere e belle, dalla gastronomia alla formazione, dove la sostenibilità era palese come pure le competenze, la capacità e la semplicità nel tramandare entusiasmo. Dinamismo, organizzazione ed accoglienza hanno fatto il resto.
Michele Bruno, Presidente Puglia Expo
Coltivare le idee
Scambiare le sementi
Qualcuno dice che il vero inventore è colui che non cerca. Tant’è che gli anglosassoni, per sintetizzare questo concetto, si sono “inventati” una parola, “serendipity”, la scoperta o l’avvenimento fortuito di qualche cosa. Così, forse senza saperlo, quando abbiamo creato Puglia Expo, non intuivamo bene che cosa cercassimo, se non il desiderio di connettere tra loro delle esperienze apparentemente diverse, per professione e percorsi di vita personale.
Non avevamo ancora percepito che stavamo, così facendo, dando vita a una Community che, al di là della passione reciproca dei suoi appartenenti verso la gastronomia di qualità, cominciava a pensare con occhi nuovi e differenti a un’idea di Puglia non solo fatta di memoria e di tradizione, ma a una Puglia del futuro, a una Puglia che, ragionando anche sul passato, sapesse progettare pragmaticamente una Puglia “che verrà”.
Connettere tra loro ristoratori, artigiani, imprenditori, esponenti delle istituzioni, uomini della comunicazione, dell’economia e dell’agricoltura, consum/autori e giovani progettisti, esperti di finanza con sociologi e artisti, è stata ed è, questa, la mission di Puglia Expo che, con metodo e approccio innovativo ha realizzato il recente “2° Open Day” dedicato al futuro del cibo e alla cultura del progetto.
Una sorta di baratto delle sementi che, nel caso specifico, si è concretizzato con lo scambio di esperienze e d’intelligenze tra le persone, che ha generato relazioni e idee stimolanti emerse dai differenti e originali contributi, utili a tutti, nel mondo del cibo, per disegnare e organizzare la Puglia “che verrà”.
Partendo, appunto, dalle cose buone che già esistono, ma andando oltre.
Consapevoli, soprattutto noi di Puglia Expo, che lavoriamo in merito alla cultura del progetto, nella realizzazione di eventi, nella comunicazione e narrazione di una rinnovata qualità della vita, che occorre passare dalla dinamica delle sovvenzioni pubbliche e dei faraonici budget, alla logica delle grandi idee, alla capacità di rendere straordinario l’ordinario.
Come quello che ci hanno raccontato e dimostrato nel corso dell’Open Day alcuni ristoratori che, con il loro “saper fare”, non inseguono un onanismo tecnico improvvisato ma, al contrario, costruiscono sul territorio, sulle materie prime, sulla sostenibilità economica e ambientale, i presupposti di uno scambio virtuoso con il futuro, fatto di passione, cultura e ibridazione, ma soprattutto d’imprenditorialità progettuale.
Dovremo, nel futuro, fare nostre, nel progettare e nel fare, alcune parole chiave emerse come inclusione, connessione e multidisciplinarietà.
Nel senso di una predisposizione mentale all’apertura, allo scambio commerciale e culturale, verso ogni direzione, ancor più in una visione dinamica e contemporanea del marketing, della comunicazione e della promozione.
La Puglia “che verrà” deve perciò competere e aprirsi al mondo, consapevole che in diversi casi, per innovare, bisogna saper uscire dal percorso previsto, attraverso la ricerca, la competenza e la creatività.
Certo, anche la memoria, ma non la nostalgia, nel rapporto con il cibo può divenire un capitale fondamentale, una risorsa dinamica e inesauribile.
La Puglia “che verrà”, per noi, significa anche questo. L’intelligenza popolare e la tradizione che si tramutano in opportunità e, di fatto, in un’occasione per tanti giovani di crescita felice, da coniugare e contaminare in modernità pop.
Giacomo MOJOLI, Giornalista Socio fondatore di PugliaExpò
Illustrazioni a cura di Valentina D'Andrea
Foto a cura di Annarita Randino