I versi e le note del suggestivo brano di Gino Paoli, costituiscono un piacevole sottofondo a questo articolo che ha come protagonista il sale, quello della più grande salina d’Europa, seconda nel mondo, che costituisce una delle più importanti riserve naturali del nostro paese con oltre cento specie d’uccelli che vi svernano, sostano e nidificano.
Parliamo della Salina di Margherita di Savoia. Già attiva in epoca romana, fin dai tempi antichi di enorme rilevanza per l’economia locale, con i suoi 4500 ettari di superficie ed una portata annua di acqua di mare in entrata di circa 33 milioni di metri cubi, pari ad oltre 15.000 piscine olimpioniche, vanta il primato di salina più grande d’Europa per produzione ed estensione.
Sono circa 7-8 milioni i quintali di sale che si depositano nelle sue vasche argillose ogni anno grazie al clima mite e alla continua azione del vento che permette una forte evaporazione dell’acqua marina e la precipitazione dei cristalli di cloruro di sodio. Di grande importanza terapeutica anche “l’acqua madre” che si forma nei bacini, con una salinità molto concentrata, di colore rosa, utilizzata nello stabilimento termale per curare diverse patologie.
É proprio il colore rosa a dominare il paesaggio della salina fino alla fine di Agosto quando grazie alla raccolta del sale cede il posto al bianco del sale.
La salina come la vediamo oggi è il risultato di bonifiche incominciate a metà del settecento e continuate per ben 250 anni. Al suo ripristino lavorò Luigi Vanvitelli, lo stesso architetto ed ingegnere idraulico che progettò la Reggia di Caserta.
La Salina di Margherita di Savoia è sottoposta a vincolo di tutela in virtù della Convenzione di Ramsar del 1971, con la quale vengono identificate in tutto il mondo le Zone Umide d’Importanza Internazionale per habitat di uccelli acquatici.
La Zona Umida della città salinara annovera specie di uccelli quali aironi, avocette, cavalieri d’Italia, svassi, spatole, cormorani e l’affascinante fenicottero rosa, il quale come nidificante è una acquisizione recente ma che ha ulteriormente rafforzato il valore del sito. La colonia è la sola presente nel Mediterraneo centro-orientale e ha quindi un elevato valore biogeografico.
La Salina di Margherita di Savoia è anche inserita nel Sito di Importanza Comunitaria “Zone Umide della Capitanata” ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE.
Inoltre la salina è ricca di vegetazione alofila, particolarmente adattata a livelli di salinità piuttosto elevati, come gli spettacolari salicornieti che d’estate la colorano di rosso corallo, i cespugli di limonio e le splendide orchidee selvatiche.
Un mondo solitario e selvaggio con uno scenario di ineguagliabile bellezza che inebria di profumi salmastri, colpisce con il bianco bagliore delle montagne di sale che si stagliano in un cielo attraversato da stormi di fenicotteri rosa, e strega con i suoi rossi e sconfinati tramonti. Visitarla è un esperienza esaltante e rigenerante.
A cura di Rossella Rinaldi