Un viaggio lungo il territorio dell’Alta Murgia è un’esperienza affascinante, perché la Murgia è una terra affascinante, dove storia e natura si intrecciano in un’atmosfera fuori dal tempo: ampi orizzonti, spazi per lunghi tratti disabitati, alture agitate da un vento secco e tagliente, roccia affiorante dalle mille forme aguzze. L’Alta Murgia è lontana dal mare, è ancora abitata da contadini e da alcuni pastori, è tutta rivolta all’interno e gelosa di se stessa, quasi segreta, l’ha definita così un noto regista originario di questa terra. Un ambiente all’apparenza aspro ma che, col tempo, si rivela ricco di piacevoli sorprese. In ogni stagione regala sfumature di suoni, odori e colori che solo vivendole e attraversandole si possono comprendere in pieno. Se, per esempio, non siete mai stati da queste parti in Primavera, potreste immaginare che il lino delle fate, la ferula o l’asfodelo siano gli ingredienti della formula di un incantesimo di Harry Potter, invece sono solo alcune delle centinaia di piante spontanee che fioriscono in questo magico territorio. Il lino delle Fate è il nome comune della stipa tortilis e pennata. Esso copre i terreni più sterili e sassosi e, durante la sua fioritura, le colline dell’Alta Murgia somigliano ad un bianco mare movimentato dal vento.
L'asfodelo è uno dei fiori che cresce con più abbondanza dal mese di Marzo fino a fine Aprile. In primavera il suo fiore, con infiorescenze bianco-rosa, è particolarmente gradito alle api, anzi, secondo alcuni apicoltori, il periodo della fioritura di questa pianta è una vera benedizione. La ferula, della famiglia delle ombrellifere, orna le strade e i muretti a secco e con il suo alto fusto, che risulta anche leggero e resistente, i pastori, un tempo, ricavavano gli scanni, sgabelli di facile trasporto, indispensabili per lo svolgimento delle loro attività, come mungere o lavorare alla realizzazione di formaggi e prelibate ricotte.
E’ questo territorio, con i suoi centri urbani tra i quali Altamura, Gravina in Puglia, Minervino Murge, capitale europea del Falco Naumanni o Grillaio, rapace estremamente adattato all’ambiente dell’Alta Murgia, dove preda il suo cibo preferito, i grilli e che, nel suo volo, nasconde qualcosa di misterioso e sublime. Il suo luogo di caccia è l’ampia distesa selvaggia della Murgia, mentre nidifica nei punti più alti dei centri storici. Quasi a ricompensare il Puer Apuliae, Federico II di Svevia, autore del primo grande trattato di ornitologia, il De arte venandi cum avibus, (l’arte di cacciare con gli uccelli) del suo grande amore per questa terra.
A cura di Rossella Rinaldi