A lei piace camminare per strada, tra la gente. Soprattutto ad agosto, quando le vie della città sono gremite di turisti di ogni età e provenienza. È un bagno interculturale a costo zero, senza necessità di imbarco su transatlantici o di biglietti aereo.
Angela fende l’umanità con occhi curiosi, appena sopra quelle lentiggini che la faranno sembrare sempre dieci anni più giovane.
Passa così tra anziane coppie di inglesi che sfoggiano originali pagliette, famiglie tedesche vestite in maniera variopinta e italiani di tutto lo stivale con pantaloncini, magliette e mocassini firmati.
Poi d’un tratto tra la folla sbuca lui, vigoroso e splendente come una ciliegia della ferrovia. Non riesce a capire da dove proviene. Si muove con la disinvoltura tipica dei cittadini del mondo. Sguardo limpido sopra i tortuosi destini della gente, sorriso leggero come brezza al mattino che accarezza benevolmente tutti, indistintamente.
Uno così quasi ti mette un timore reverenziale addosso, se non fosse che quella polo rossa che indossa te lo ha fatto associare ad una ciliegia della tua città natale, Turi.
Ed ora che i vostri passi e i vostri sguardi si stanno incrociando, non puoi fare a meno di sorridergli a tua volta come fosse la ciliegia più bella vista fino a quel momento.